Martino, seconda e ultima puntata (per ora) sugli equilibri del pollaio

 

Martino, seconda e ultima puntata (per ora) sugli equilibri del pollaio


Uno sguardo nel vuoto, al fresco primaverile: eravamo rimasti qui.

Da qualche mese si è deciso di intervenire per cercare di raddrizzare gli equilibri del pollaio e fermare una situazione che sembrava troppo difficile. Il gallo grigio viene chiuso di notte con la sua fidanzata dal piumaggio bianco, fatto rientrare prima di tutti e lasciato libero solo in spazio aperto durante il giorno. Questa nuova routine ha portato Martino ad avere tre galline quasi sempre fedeli e ha tirato fuori un po' del suo sopito coraggio, che lo porta a cercare avventure in giardino prima inimmaginabili. Le galline sono “quasi” sempre fedeli perché durante la giornata, sotto il sole, a volte si allontanano per cercar cibo e questo apre la strada ad avventure con il nemico grigio che non perde occasione per dimostrare la sua forza. Resta evidente nel gallo Martino l’allerta e una certa dose di ansia: difendere finché si può, prevenire i guai, scappare quando non si ha altra scelta e chiudere un occhio se indispensabile.

Con le nuove condizioni Martino non guarda più nel vuoto mentre il gallo grigio non sembra aver subito alcun contraccolpo nel comportamento; resta combattivo, vorace, feroce. I pulcini che nascono sono quasi tutti grigi come lui e poco cambia se durante la notte viene chiuso: tutto tempo utile per recuperare le forze e farsi trovare pronto al mattino.

Nel frattempo sono nati dei pulcini, circa sei o sette. Alcuni maschi e alcune femmine, in una percentuale come sempre molto più generosa con le galline che con i galli. Al momento stanno per i fatti loro, in gruppo, abbastanza grandi per non avere più bisogno della chioccia ma ancora troppo giovani per poter stare con gli adulti. Che da qui ne nasca un nuovo gruppo, guidato da un nuovo gallo? Oppure tutto verrà rimescolato, giovani e vecchi insieme, in una lotta per la leadership? In caso di equilibri spezzati sarà il caso di intervenire oppure sarà meglio lasciare che la natura faccia il suo corso?

Corre intanto Martino, ha percepito il rischio di uno scontro e si mette al sicuro dietro al muro, dentro ad un buco tra i mattoni c’è posto per un solo animale e potrà uscirne solo quando la situazione sarà più distesa. È il suo nascondiglio di emergenza, una sorta di bunker antiatomico quando le cose si mettono male. Lì dentro, tremante e guardingo, il senso di vuoto resta un ricordo: tra le mura strette la quotidianità è viva, travolgente e impetuosa ma il senso del nulla resta un’ipotesi ambita quando il terrore invade il suo pollaio.

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